Alla scoperta di Sant’Omobono Terme, Corna Imagna, Locatello, Arnosto e Fuipiano. Infine si raggiunge il Resegone che fa da spartiacque fra la Valle Imagna, Lecco e Morterone.
Superata Berbenno incontriamo Sant’Omobono Terme a 450 mt. di altitudine, il comune principale dell’alta valle dove si trovano le terme e un centro sportivo attrezzato con campi da calcio, pallavolo, basket e piscina. Formato dalle frazioni di Cepino, Selino Basso e Selino Alto, Mazzoleni è famoso per le sue fonti con la sorgente principale della Bettola. Queste acque possiedono un grado di energia curativa che può competere con le più rinomate acque termali. A Sant’Omobono il Santuario della Cornabusa in frazione Cepino, ricavato da una Grotta naturale, venne costruita nel corso dei secoli a partire dal ‘500. La grotta conserva al suo interno una statua lignea della Madonna che tiene in braccio il Figlio morto; nonostante l’umidità la statua si è conservata intatta nel corso del tempo. Questo simulacro è stato portato nella grotta da una donna nel 1350, poi trovato da una pastorella sordomuta di Bedulita che riacquistò l’udito e la parola. Particolarmente caro ai Valdimagnini, il Santuario è oggi metà di molti pellegrinaggi, alla Madonna del Santuario vengono attribuiti molti miracoli.
Imboccando la strada che conduce a Corna Imagna, incontriamo Locatello a 557 mt. di altitudine. Nel paese è presente un notevole numero di affreschi del ‘400 e del ‘500 di grande valore storico e artistico. La Chiesa di S.S. Maria Assunta del secolo scorso conserva alcuni dipinti del 1500, in particolare una tela di Andrea Previtali e una del Caversegno raffiguranti la Madonna e il Bambino. Dopo qualche chilometro di strada incontriamo Fuipiano (1019 mt.) soprannominato “il tetto della Valle Imagna”.
Fuipiano anticamente si trovava al confine tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia. Qui troviamo un’importantissima frazione storica l’Arnosto antico borgo che conserva le originarie costruzioni valdimagnine. L’Arnosto è considerata uno dei più significativi esempi di insediamenti spontanei della Provincia di Bergamo. E’ costituita da due brevi schiere di case che si affacciano su una mulattiera, vi è anche una chiesetta inserita nel gruppo di case. Le strutture sono di pietra e legno, robuste ma raffinate nei particolari. Purtroppo lo spopolamento e l’abbandono degli ultimi anni hanno modificato la struttura originale di questa splendida contrada.
Ad Arnosto è possibile visitare la chiesetta del 1605. All’interno della Parrocchiale di Fuipiano troviamo inoltre numerose opere d’arte di Giacomo Francia, di Francesco Quarenghi, (scuola del Tiepolo) oltre ad oggetti di artigianato tipico locale del ‘400 di grande valore. Il comune di Corna Imagna (750 mt) caratterizzato da diverse frazioni, conserva numerosi dipinti e santelle sui muri che hanno secoli di storia. Nelle molti frazioni si possono ammirare antichi rustici con tetti caratteristici, balconcini e inferriate in ferro battuto, infatti Corna nei tempi antichi eccelleva nella lavorazione del ferro.
Sull’altro versante della Valle troviamo il comune di Rota Imagna (700 mt.) caratterizzato da Rota Dentro e Rota Fuori. A Rota Dentro la Chiesa di San Gottardo eretta nel 1496. Costruzione particolarmente singolare, all’interno vi sono le tele del Crocifisso con S. Maria Maddalena, (1582) della Crocifissione e Santi, (1667), dell’Immacolata (sec. XVI).
A Rota Fuori la Chiesa Parrocchiale di San Siro terminata nel 1765 che sorge su una collinetta dominante la valle. Il pezzo più antico ritrovato è una piccola scultura di S. Anna e della Vergine risalente al 1300-1400. Nella contrada Cà Piatone sorge la Casa Natale di Giacomo Quarenghi uno dei più grandi architetti neoclassici europei. Costruita nel 1600, conserva ancora le linee architettoniche primitive, all’interno, di interesse storico la sala che conserva dipinti e decorazioni e uno splendido camino.
A Rota d’Imagna, sono stati fatti importanti ritrovamenti archeologici nella Tomba dei Polacchi, dell’età del bronzo, in mostra al Museo di Bergamo. Tra le passeggiate di Rota Imagna la salita al Resegone, montagna che domina il lago di Lecco. La passeggiata alla grotta dei polacchi, alle fonti di Sant’Omobono, al Santuario della Cornabusa e al Pertus.
Il Gruppo del Resegone (m. 1875) si eleva all’estremita nord-ovest della Valle Imagna. Geograficamente è sul territorio di Lecco e fa da spartiacque fra la Valle Imagna, Lecco e Morterone. E’ costituito da roccia di tipo calcareo-dolomitico ed è di origine marina. E’ emerso dalle acque circa 100 anni fa, probabilmente nei pressi di Valtorta, scivolato poi lentamente fino ad assestarsi nella sua attuale posizione.
Lungo il versante di Lecco ci sono vie di roccia e facili accessi mentre sul versante della Valle Imagna vi sono sentieri di facile salita idonei in inverno. Dalla sua cima, nelle giornate limpide si può ammirare uno splendido panorama: la Pianura Padana, Lecco, la Brianza e in lontananza le Alpi, il Monte Rosa e il Cervino. Immerso nel verde, alle falde del Resegone, sorge Brumano, (913 mt.) paesino che conserva ancora oggi le caratteristiche originarie. Della fine del 1800 è la Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, che conserva al suo interno un altare di scuola fantoniana e una preziosa pittura della Madonna col bambino.
Da Brumano, passeggiate al Resegone, al Passo del Pallio (1362 mt.), al Monte Serrada (1875 mt.). Sull’altro versante della Valle Imagna, situata in un’ampia conca sorge Valsecca (630 mt.) che conserva ancora l’antica gendarmeria veneta. Nella Chiesa parrocchiale dedicata a San Marco Evangelista che risale alla fine del ‘400, troviamo opere del Ceresa e del Quarenghi. Nella cappella è conservato un antico crocifisso del ‘600 di Frà Giovanni da Reggio. Questo è un luogo di preghiera molto sentito dai valdimagnini. Nella frazione Carevi Bassi vi è una costruzione che quasi certamente era un palazzo di signori. Benchè molto rovinata, all’interno conserva ancora alcune sale con dipinti interessanti.