Il Santuario si trova a Sant’Omobono Terme, in frazione Cepino, incastonato a mezza costa sul versante destro della Valle Imagna. Venne costruito nel corso dei secoli a partire dal ‘500.
“… E’ il Santuario più bello che esista, perchè non l’ha fatto la mano dell’uomo, ma Dio stesso”. Così diceva Angelo Giuseppe Roncalli, devoto alla Madonna della Cornabusa e divenuto Papa Giovanni XXIII. Assai devoto alla Madonna della Cornabusa, è stato Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto in seguito Papa Giovanni XXIII.
Territorio di grande spiritualità e fede religiosa, la Valle Imagna presenta numerosi edifici di culto tra i quali il più celebre è il Santuario della Madonna della Cornabusa, esempio unico di chiesa ricavata da una grotta naturale immersa nei boschi.
Il Santuario si trova a Sant’Omobono Terme, in frazione Cepino, incastonato a mezza costa sul versante destro della Valle Imagna. Venne costruito nel corso dei secoli a partire dal ‘500, fino al 1958 era raggiungibile solo a piedi percorrendo l’antica mulattiera che da Cà Contaglio conduce fino alla grotta, oggi è raggiungibile in auto o a piedi percorrendo un sentiero da Cepino da cui nel passato, erano soliti salire a piedi nudi i pellegrini in preghiera e penitenza e lungo il quale si incontrano sette cappelle dedicate ai Dolori di Maria. Altri sentieri raggiungono il Santuario da Costa Imagna, Mazzoleni e Bedulita.
Sul fondo della grotta sgorga dalla roccia una sorgente d’acqua, dove si trova la nicchia illuminata a giorno entro cui è riposta una statua lignea di Maria Addolorata, meta continua di fedeli e pellegrini. La statuetta, conservata intatta nel corso del tempo fu portata nella grotta da una donna nel 1350, poi trovata da una pastorella sordomuta di Bedulita che riacquistò l’udito e la parola.
Il museo del Santuario raccoglie antiche tavolette ex-voto in stile popolare ed alcuni oggetti liturgici di particolare valore artistico e storico. Accanto al museo sono visitabili le stanze utilizzate da Angelo Roncalli durante i suoi soggiorni al santuario, in particolare nell’agosto del 1956 per il cinquantesimo di ordinazione sacerdotale. Locali semplici, arredati ancora come allora, che custodiscono la memoria di papa Giovanni XXIII, le cui radici affondano in questa Valle, come lui stesso ricorda in un passo del giornale dell’anima.
La seconda domenica di settembre, ogni anno, viene celebrata la ricorrenza della festa della Madonna della Cornabusa con una suggestiva fiaccolata.
Particolarmente caro ai Valdimagnini, Il Santuario è oggi metà di molti pellegrinaggi, alla Madonna del Santuario vengono attribuiti molti miracoli.