Sul territorio di Almenno San Salvatore, lungo il percorso del Romanico, sorge la Chiesa di San Giorgio, eccellenza architettonica ed artistica di ignoti costruttori di cui non è nota una datazione sicura sulla nascita, non essendoci documenti che ne ricordino la fondazione. L’unica data sicura è il 1171 grazie ad alcuni scritti che descrivevano l’esistenza dell’edificio.
La Chiesa di San Giorgio, appare isolata e silenziosa nei campi che la circondano, quasi unica nel suo genere. Si compone di tre navate e una facciata che presenta due diverse colazioni, realizzata in due momenti diversi, come si nota dalla diversità dei materiali e delle tecniche utilizzate.
Secondo gli storici questa ricerca del – doppio colore – non è stata voluta, ma a noi piace supporre che sia stata realizzata così per un motivo, che la scelta del bianco e del nero riporti alla lotta del bene contro il male, della luce contro l’oscurità, simbolo che dopotutto San Giorgio e il drago rappresenta degnamente. La facciata nera nel contatto con la terra e bianca nel contatto con il cielo potrebbe inconsciamente rappresentare proprio questo.
Il prestigio di questa chiesa deriva oltre che dall’architettura e dalla singolare composizione muraria, dal consistente ciclo di bellissimi affreschi duecenteschi e trecenteschi realizzati in diversi periodi storici, in cui sono descritti episodi della vita di Gesù e di Maria Vergine, che costituiscono il più importante complesso pittorico medievale della bergamasca. I più antichi sono gli affreschi dell’abside anche se rimangono i più rovinati e sono praticamente illeggibili. Essi rappresentano un Cristo Pantocratore con 4 evangelisti e sono del XII-XIII secolo. Del 1388 gli affreschi che ritraggono San Giorgio e il drago con la principessa, la Madonna con Bambino e S. Alessandro in veste di cavaliere.
La Chiesa di San Giorgio conserva una reliquia presente fin dai tempi antichi, una grossa costola di drago che dovrebbe essere un osso di balena, ma la leggenda dice che sia appartenuta ad un drago, in particolar modo alla bestia sconfitta da San Giorgio. Vi sono diverse chiese che conservano questa particolarissima reliquia e sono sempre dedicate a San Giorgio. Esiste un’altra costola identica a questa nel vicino Santuario della natività della Beata Vergine a Paladina.