Una varietà di paesaggi naturali tutti da vivere. Da Clanezzo alla piana degli Almenno, da Rota Imagna ai boschi incontaminati, fino alle cime del Monte Resegone.
Alle Porte della Valle Imagna si trovano gli antichi paesi di Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore e Clanezzo. Gli Almenno sono caratterizzati da dolci colline a 350 mt. di altitudine, Clanezzo si trova invece sulla confluenza tra il torrente Imagna e il fiume Brembo in un contesto paesaggistico medievale con l’antico castello, le torri e le fortificazioni, che fu teatro per molti decenni di scontri fra i Guelfi e i Ghibellini. A Clanezzo è stata costruita anche una passerella in legno e cavi di ferro, che congiunge le due sponde del Brembo.
Ad Almenno San Salvatore possiamo visitare la Chiesa della Madonna del Castello, situata vicino al fiume Brembo e risalente con tutta probabilità all’epoca longobarda. L’edificio è costituito da tre chiese: una cripta, l’antica chiesa e la chiesa nuova del 1500. Si pensa che la porta d’ingresso alla cripta risalga addirittura al 1130 circa. La chiesa nuova rappresenta il Santuario dove sono conservati resti di affreschi della scuola di Raffaello e Michelangelo. Vi sono opere del Palma, del Cavagna, del Cifrondi, di notevole importanza, un’opera di Andrea Zambelli datata 1414.
Testimonianze dell’età romanica anche nella Chiesa di San Giorgio con affreschi di sei secoli di storia, con le pitture murali più antiche della bergamasca. Sorta verso il 1150, è la più vasta costruzione in stile romanico dopo la Basilica di Santa Maria Maggiore. Il Convento di San Nicola del ‘400, conserva pitture che vanno dalla fine del ‘4’’ al ‘700. Ad Almenno San Bartolomeo la Rotonda di San Tomè, elegante chiesetta romanica a pianta circolare, costruita forse nel sec. XI . Sopra Almenno si trova il comune di Roncola località turistica a circa 900 mt. di altitudine. Ancora più su la cima dell’Albenza sui 1350 mt. e il Passo di Valcava 1250 mt. la cui frazione è oggi quasi spopolata. Dalla Roncola si gode un magnifico panorama su tutta la Pianura Padana.
Oltrepassato Clanezzo, troviamo (proseguendo sulla Strada Statale per la Valle Imagna) i comuni di Strozza e Capizzone e successivamente la strada che sale fin su a Costa Imagna (1014 mt.), stazione turistica che ancora oggi conserva le tracce delle tradizionali abitazioni “stal” abitazioni con stalla annessa e fienile con ampio cortile.
Da Costa Imagna si hanno varie possibilità di fare camminate, al Passo Valcava, al Monte Tesoro, all’Albenza, al Pertus, alla Grotta del Santuario della Cornabusa. Scendendo si supera Bedulita per poi risalire per Berbenno (750 mt.) uno dei centri più popolosi della Valle. Questa è una zona molto ricca di fossili, sono inoltre stati effettuati ritrovamenti archeologici molto interessanti nella grotta del Bus del Cunì, sono stati trovati resti umani e monili risalenti all’età del bronzo di circa 5000 anni fa.
A Berbenno, su una collina a circa 1000 mt. si trova la chiesa più antica della Valle Imagna, costruita nel XIV° Sec. e dedicata a San Pietro. A Berbenno si possono ancora vedere alcuni nuclei di insediamenti che hanno conservato inalterate le caratteristiche delle costruzioni originarie della Valle: “ Prato del Sole” e “Caprevitali”.
Riportandoci sulla strada principale, oltrepassiamo Ponte Giurino e Selino Basso imbocchiamo la strada che conduce a Corna Imagna, Locatello e Fuipiano (1019 mt.) detto “il tetto della Valle Imagna” perchè è l’ultimo paese della valle.
Fuipiano anticamente si trovava al confine tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia. Qui troviamo un’importantissima frazione storica l’Arnosto antico borgo che conserva le originarie costruzioni valdimagnine. L’Arnosto è considerata uno dei più significativi esempi di insediamenti spontanei della Provincia di Bergamo.
E’ costituita da due brevi schiere di case che si affacciano su una mulattiera, vi è anche una chiesetta inserita nel gruppo di case. Le strutture sono di pietra e legno, robuste ma raffinate nei particolari. Purtroppo lo spopolamento e l’abbandono degli ultimi anni hanno modificato la struttura originale di questa splendida contrada.
Ad Arnosto è possibile visitare la chiesetta del 1605. All’interno della Parrocchiale di Fuipiano troviamo inoltre numerose opere d’arte di Giacomo Francia, di Francesco Quarenghi, (scuola del Tiepolo) oltre ad oggetti di artigianato tipico locale del ‘400 di grande valore. Il comune di Corna Imagna (750 mt) caratterizzato da diverse frazioni, conserva numerosi dipinti e santelle sui muri che hanno secoli di storia. Nelle molti frazioni si possono ammirare antichi rustici con tetti caratteristici, balconcini e inferriate in ferro battuto, infatti Corna nei tempi antichi eccelleva nella lavorazione del ferro.
Locatello (557 mt.). Nel paese è presente un notevole numero di affreschi del ‘400 e del ‘500 di grande valore storico e artistico. La Chiesa di S.S. Maria Assunta del secolo scorso conserva alcuni dipinti del 1500, in particolare una tela di Andrea Previtali e una del Caversegno raffiguranti la Madonna e il Bambino. Sull’altro versante della Valle troviamo il comune di Rota Imagna (700 mt.) caratterizzato da Rota Dentro e Rota Fuori.
A Rota Dentro la Chiesa di San Gottardo eretta nel 1496. Costruzione particolarmente singolare, all’interno vi sono le tele del Crocifisso con S. Maria Maddalena, (1582) della Crocifissione e Santi, (1667), dell’Immacolata (sec. XVI).
A Rota Fuori la Chiesa Parrocchiale di San Siro terminata nel 1765 che sorge su una collinetta dominante la valle. Il pezzo più antico ritrovato è una piccola scultura di S. Anna e della Vergine risalente al 1300-1400. Nella contrada Cà Piatone sorge la Casa Natale di Giacomo Quarenghi uno dei più grandi architetti neoclassici europei. Costruita nel 1600, conserva ancora le linee architettoniche primitive, all’interno, di interesse storico la sala che conserva dipinti e decorazioni e uno splendido camino.
A Rota d’Imagna, sono stati fatti importanti ritrovamenti archeologici nella Tomba dei Polacchi, dell’età del bronzo, in mostra al Museo di Bergamo. Tra le passeggiate di Rota Imagna la salita al Resegone, montagna che domina il lago di Lecco. La passeggiata alla grotta dei polacchi, alle fonti di Sant’Omobono, al Santuario della Cornabusa e al Pertus.
Il Gruppo del Resegone (m. 1875) si eleva all’estremita nord-ovest della Valle Imagna. Geograficamente è sul territorio di Lecco e fa da spartiacque fra la Valle Imagna, Lecco e Morterone. E’ costituito da roccia di tipo calcareo-dolomitico ed è di origine marina. E’ emerso dalle acque circa 100 anni fa, probabilmente nei pressi di Valtorta, scivolato poi lentamente fino ad assestarsi nella sua attuale posizione.
Lungo il versante di Lecco ci sono vie di roccia e facili accessi mentre sul versante della Valle Imagna vi sono sentieri di facile salita idonei in inverno. Dalla sua cima, nelle giornate limpide si può ammirare uno splendido panorama: la Pianura Padana, Lecco, la Brianza e in lontananza le Alpi, il Monte Rosa e il Cervino.
Immerso nel verde, alle falde del Resegone, sorge Brumano, (913 mt.) paesino che conserva ancora oggi le caratteristiche originarie. Della fine del 1800 è la Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, che conserva al suo interno un altare di scuola fantoniana e una preziosa pittura della Madonna col bambino.
Da Brumano, passeggiate al Resegone, al Passo del Pallio (1362 mt.), al Monte Serrada (1875 mt.). Sull’altro versante della Valle Imagna, situata in un’ampia conca sorge Valsecca (630 mt.) che conserva ancora l’antica gendarmeria veneta.
Nella Chiesa parrocchiale dedicata a San Marco Evangelista che risale alla fine del ‘400, troviamo opere del Ceresa e del Quarenghi. Nella cappella è conservato un antico crocifisso del ‘600 di Frà Giovanni da Reggio. Questo è un luogo di preghiera molto sentito dai valdimagnini. Nella frazione Carevi Bassi vi è una costruzione che quasi certamente era un palazzo di signori. Benchè molto rovinata, all’interno conserva ancora alcune sale con dipinti interessanti.
La strada prosegue e si collega a quella che scende da Costa Imagna e raggiunge Sant’Omobono Terme, il centro più importante della Valle (450 mt.) formato dalle frazioni di Cepino, Selino Basso e Selino Alto, Mazzoleni. Famose sono le sue fonti con la sorgente principale della Bettola. Queste acque possiedono un grado di energia curativa che può competere con le più rinomate acque termali. Oggi le terme rappresentano una struttura moderna e all’avanguardia, che crea flussi di turisti .
A Sant’Omobono il Santuario della Cornabusa in frazione Cepino, ricavato da una Grotta naturale, venne costruita nel corso dei secoli a partire dal ‘500. La grotta conserva al suo interno una statua lignea della Madonna che tiene in braccio il Figlio morto; nonostante l’umidità la statua si è conservata intatta nel corso del tempo. Questo simulacro è stato portato nella grotta da una donna nel 1350, poi trovato da una pastorella sordomuta di Bedulita che riacquistò l’udito e la parola.
Particolarmente caro ai Valdimagnini, il Santuario è oggi metà di molti pellegrinaggi, alla Madonna del Santuario vengono attribuiti molti miracoli.